IL VENTO FA IL SUO GIRO - Eli Sassoli de Bianchi, 2010

“Le cose sono come il vento, prima o poi ritornano” dice un detto popolare citato da uno dei personaggi del film di Giorgio Diritti, film che dà il titolo all’installazione di Libri Bianchi di Lorenzo Perrone a cura di Eli Sassoli de’ Bianchi, creata per Casa Godot.
“Le cose sono come il vento, prima o poi ritornano” dice un detto popolare citato da uno dei personaggi del film di Giorgio Diritti, film che dà il titolo all’installazione di Libri Bianchi di Lorenzo Perrone a cura di Eli Sassoli de’ Bianchi, creata per Casa Godot. “. . . e ritornano completamente bianche”, aggiunge Paolo Vanoni, nuovo proprietario del raffinato salotto enogastronomico di via Cartoleria 12, all’insegna di un happening basato su di un colore che non è passivo, poiché sono tante le sue sfumature per veicolare splendore e illuminazione: l’abbigliamento (rigorosamente richiesto bianco per la serata), i tendaggi (ideati per l’occasione), le luci, la musica, l’enogastronomia, tutte affascinanti schegge creative che rendono omaggio all’arte. “Il bianco - ricorda ancora Vanoni - esprime il silenzio, velato di ottimismo ed è sempre presente agli appuntamenti che suggellano un cambio di stato, una ripartenza, come appunto la nuova gestione”.
Il Concept alla base di questa serata si situa nella fusione armonica tra il bianco dell’arte e la dualità interno/esterno dell’ambiente al fine di dare vita a sfumature artistico-concettuali che coinvolgono i 5 sensi (5 sono anche le sculture presentate), avvolgendo efficacemente il pubblico attraverso un’accoglienza ad alto impatto visivo ed emozionale a partire dagli eleganti tendaggi bianchi del dehors di Casa Godot, fino alle splendide sculture di Lorenzo Perrone, accudendo in modo ricercato anche il palato.
Non solo un’installazione quindi, ma l’occasione per ricreare, in via permanente - come dice lo stesso Perrone - la possibilità di “leggere” una storia. I Libri Bianchi sono uno stimolo, una provocazione; sono un pedale per mettere in moto dei pensieri: il bianco costringe all’attenzione, alla riflessione, porta ai tempi lunghi, attutisce i rumori e i colori, lima le bave dei sensi.
Perrone creando, usa solo libri veri, scelti per la loro copertina, che deve essere rigida; per la carta, che deve essere spessa, porosa e per il formato, che deve corrispondere alla misura della sua visione, libri sui quali interviene (a volte infierisce) con acqua, colle, calce, gesso, vernice bianca. La loro trasformazione in opera d’arte è sempre un enigma. “Quando inizio un Libro Bianco, penso di realizzarlo in un certo modo, spesso però, finisco per farlo come vuole lui”. dice Perrone.
In questa installazione di Perrone, “IL VENTO FA IL SUO GIRO”, che porta lo stesso titolo del film di Giorgio Diritti, il “protagonista è proprio il vento”, che spinge i Libri Bianchi a prendere una forma piuttosto che un’altra. Ma mentre il film di Diritti propone una storia unidirezionale e realisticamente pessimista, l’installazione di Perrone può essere letta sia da destra che da sinistra, in una ricerca continua, incessante, futurista di una posa che è in costante divenire.